Ha suscitato scalpore, nell’ambiente calcistico e in città, la decisione di Vincenzo Racanati, proprietario del Bisceglie, di esonerare il tecnico Francesco Passiatore. Malgrado sia stata perfezionata una risoluzione consensuale del contratto, in sostanza l’allenatore è stato cacciato.

La formazione nerazzurra, che parteciperà al prossimo torneo di Eccellenza, ha perso malamente la partita d’andata del primo turno della fase regionale di Coppa Italia sul campo del Corato: 2-0 con reti di un ex calciatore dell’Unione (Dispoto) e del 31enne attaccante ruvese Roberto Pellegrini, che nella passata stagione ha giocato a Bisceglie ma nella Virtus, in Prima categoria. Sconfitta meritata, frutto di una prestazione apatica e abbondantemente sotto le aspettative, anche in considerazione degli investimenti effettuati da Racanati. I soliti ben informati sostengono che il patron, furibondo, avrebbe perso la pazienza e rimproverato pesantemente squadra e staff tecnico già al termine del match. Solo chiacchiericcio? Quale sia la verità non è dato saperlo e in fondo conta ben poco: è necessario badare alla sostanza.

Scelto il successore

Toccherà a Pino Di Meo sedere sulla panchina della compagine stellata. L’ex difensore, a Bisceglie, ha lasciato un gran bel ricordo da calciatore: fu suo il gol-salvezza nella sfida di ritorno dei playout di C2 contro il Formia (18 giugno 1995). Il nuovo trainer subentrerà alla guida di un organico che non ha contribuito a costruire quando manca meno di una settimana all’inizio del campionato: l’obiettivo, dichiarato, è il salto in Serie D ma la reale consistenza del roster nerazzurro sarà chiara con l’andare del tempo. Quello che non è stato concesso a Passiatore, al quale in realtà sembra non essere mai stata perdonata l’uscita di scena nella finale playoff del girone A contro il Manfredonia.

È piuttosto paradossale che tutto ciò sia accaduto appena 72 ore dopo la presentazione ufficiale del team in via La Spiaggia, caratterizzata dalle dichiarazioni incoraggianti di un fiducioso Passiatore e da discorsi chiari sull’esistenza di un progetto intorno alla squadra nonostante qualche movimento “di troppo” a livello dirigenziale: il 19 giugno è stato annunciato l’ingresso di Tommaso Faccilongo nel ruolo di direttore sportivo ma a inizio luglio lo stesso ha comunicato ai media le sue dimissioni. Il centravanti Kevin Cisse, invece, ha lasciato il Bisceglie per gravi motivi familiari.

19 cambi di allenatore in sei stagioni

La stabilità tecnica non è certo un marchio di fabbrica della storia recente del Bisceglie calcio: ben 19 i cambi nell’arco di sei stagioni. Nicola Ragno, artefice della promozione in C nel 2016-17, è l’ultimo allenatore ad aver mantenuto l’incarico per un’annata intera. Gli sono seguiti Zavettieri, Alberga e Mancini nel 2017-2018; Prayer, Ginestra, Bruno e Vanoli nel 2018-2019; Vanoli, Pochesci e Mancini nel 2019-2020; Bucaro, Papagni e ancora Bucaro nel 2020-2021, prima annata della presidenza Racanati; Rufini, Cazzarò, di nuovo Rufini e Tisci nel 2021-2022; Cinque e Passiatore nel 2022-23. Racanati è già al nono avvicendamento in panchina della sua gestione. Sarà Di Meo l’uomo giusto? Il campo darà molto presto tutte le risposte. A cominciare da domenica 10 settembre, quando andrà in scena la stracittadina con l’Unione: al “Di Liddo”? Boh…