Faccio una premessa: a me Francesco Boccia piace e sta simpatico, da sempre. Lo ritengo uno dei politici più arguti sullo scenario nazionale, una mente brillante del cui contributo il Paese non può fare a meno. Non ho mai votato per lui e, a differenza di diversi miei colleghi, non gli ho chiesto favori di alcun tipo malgrado sia un mio illustre concittadino. La mia opinione su DigithON, la manifestazione che organizza nella nostra Bisceglie, è arcinota: oro colato, evento di altissimo spessore che nobilita una città altrimenti più spenta, anche d’estate. Non ho certo mancato di “dedicargli” critiche (il titolo di un mio editoriale del dicembre 2017 fu “Che fine ha fatto Francesco Boccia?”) ma credo di aver assolto pienamente al compito di valutare con oggettività il suo operato, lodandone alcuni interventi e in certi casi schierandomi in favore delle sue prese di posizione, senza preconcetti.
Ho cercato sui media del territorio notizie a proposito dell’intervista che ha rilasciato a sua moglie Nunzia De Girolamo, andata in onda martedì 10 ottobre nel corso del programma “Avanti Popolo”, su Raitre. Non posso ritenermi sorpreso di aver constatato che nessuno dei miei colleghi qui in Puglia ha “osato” rendere noto l’appuntamento, figuriamoci recensirlo a posteriori.

Dunque, l’intervista. Il punto più interessante sotto il profilo politico è la smentita (l’ennesima) alle voci sulla costituzione, da parte del capogruppo dem al Senato, di una corrente con l’ex ministro della cultura Franceschini. Il momento più alto, senza ombra di dubbio, quello nel quale è intervenuta una studentessa, Mariam il suo nome, rompendo per un attimo il muro dell’ipocrisia sul doppio peso che si attribuisce, solo in Occidente, alle violenze ed ai crimini perpetrati dagli israeliani e dai palestinesi: poche parole, sufficienti a ricordare quanto sia scandaloso il comportamento da tifosi che i giornalisti e i politici italiani hanno assunto in questi giorni. Boccia se l’è cavata: «La politica non è stata all’altezza, la questione “Due popoli, due stati” è sembrato che negli ultimi anni interessasse solo ad alcuni e ora se ne paga il prezzo».

Inevitabile la chiusura su Bisceglie: «Ti rendi conto che il tempo passa e ho la fortuna di poter tornare molto spesso dai miei» ha commentato Boccia (e qui non si può che fargli i complimenti) replicando alla sottolineatura della moglie rispetto alla comprensibile buona abitudine di passare quanti più momenti con il padre e la madre. Emotivo anche il finale, con le parole di Nunzia De Girolamo: «Culturalmente non ero pronta alla famiglia allargata e invece riconosco che è un valore straordinario».

Mezz’ora di televisione non altissima, ci mancherebbe altro. Lo spaccato familiare di due personaggi politici appartenenti a schieramenti opposti e agli antipodi per alcuni tratti caratteriali: niente di particolare ma abbastanza per scatenare quella parte dell’informazione che per i motivi più disparati antipatizza con i due. L’Auditel ha concesso alla prima puntata di “Avanti popolo” appena 574 mila spettatori e il 3,6% di share, dato non esaltante e utilissimo ai detrattori della coppia (o anche solo dell’uno o dell’altra). «Nessun argomento che avesse il piglio giusto per tenere incollati milioni di telespettatori di fronte al piccolo schermo» hanno evidenziato su “Il messaggero” mentre sui social, in particolare X (ex Twitter), la stragrande maggioranza dei post si è soffermata, com’era prevedibile, sull’ospitata del marito nella trasmissione della moglie con il prevedibile riferimento al canone e al servizio pubblico «pagato da tutti noi» eccetera eccetera…
La carriera televisiva di Nunzia De Girolamo proseguirà, ci si augura con progetti cuciti un pizzico di più su misura delle sue qualità. Quanto al buon Francesco Boccia, sempre cordiale nei rapporti umani, l’auspicio è che possa indicare al suo partito (e di riflesso all’Italia) una direzione percorribile e idee comprensibili. Auguri.