Studenti e genitori non ne possono più, tanto che pare abbiano organizzato un’altra manifestazione di protesta. Gli insegnanti si adeguano, il dirigente scolastico non può far altro che disporre l’inevitabile. L’istituto “Giacinto Dell’Olio” di Bisceglie dovrà ricorrere ai doppi turni a causa dell’indisponibilità del necessario numero di aule per contenere l’intera popolazione scolastica: sarebbero ben 15, secondo i meglio informati, quelle fuori uso.
I moduli, per la cronaca, sono stati ridotti a 45 minuti di durata con turno al mattino dalle 8:30 alle 12:15 e al pomeriggio dalle 14 alle 17:45. L’ordinanza entrerà in vigore giovedì 19 ottobre.

I ragazzi, in sintesi, saranno costretti ad alternarsi fra orari mattutini e pomeridiani per frequentare le lezioni, con i prevedibili disagi (si pensi al trasporto pubblico) e la vergognosa sottrazione del “tempo della vita” per centinaia di giovani che subiranno il contraccolpo psicologico della rinuncia alle passioni coltivate nel pochissimo spazio di manovra loro concesso, come la pratica sportiva e musicale. Uno scandalo sotto ogni punto di vista.

Le squadre dei Vigili del fuoco, ormai, sono quasi di casa dalle parti di via Mauro Giuliani. Risale a martedì 17 ottobre l’ultimo intervento a seguito di un’infiltrazione di acqua dal solaio dell’edificio, che ha provocato in alcuni punti l’allagamento del corridoio (e della pavimentazione oggetto dei lavori estivi di riqualificazione…) e causato l’ennesimo black out elettrico dopo quello del 5 ottobre scorso (link all’articolo). Una situazione imbarazzante alla quale la politica del territorio non ha mai trovato risposte nel corso degli ultimi anni, distinguendosi addirittura per l’essersi scagliata (privatamente e pavidamente) contro il dirigente scolastico Mauro Leonardo Visaggio, “reo” di fare il proprio dovere nel segnalare il minimo disagio alla struttura. Come se tendere all’efficienza e chiedere la salubrità di taluni luoghi di interesse pubblico fosse diventato un disvalore. Ai politici, piuttosto, piacciono quei funzionari e dirigenti che preferiscono voltare la testa dall’altra parte anche quando crollano pezzi di pareti delle scuole in testa agli studenti. Ecco a cosa ci siamo ridotti: qualcuno dovrebbe mettere la testa… fra i libri.