Elogiare la Virtus Molfetta, meritatamente al comando del girone G di Serie B Interregionale, equivale a scavare nei ricordi del cuore più dolci. Coach Sergio Carolillo in panchina, coach (lo chiamerò sempre così) Vincenzo Mazzilli in un ruolo dirigenziale di spessore e il presidente Andrea Bellifemmine sono persone che mi hanno letteralmente visto crescere. Correre il rischio di risultare agiografico, tuttavia, è doveroso nel caso di questa realtà che ha impatto il quarto campionato del basket italiano nel migliore dei modi, centrando nove successi su altrettanti incontri. Il segreto, dalla mia modesta prospettiva, è nell’indovinato mix fra il mestiere, ovvero l’esperienza delle architravi del club e il sano entusiasmo costruito intorno alla squadra. Certo, in campo bisogna pur sempre andarci e misurarsi contro gli avversari ma è l’ambiente il vero fattore in più di questa Virtus Molfetta.
Il lavoro avviato tenacemente da Mazzilli nella ricostruzione dalle fondamenta di un movimento di base, fin dal minibasket, inizia a mostrare i suoi frutti anche con le presenze al palazzetto e al fianco di un allenatore navigato come Carolillo c’è Guido Vittorio, un tecnico di sicuro avvenire. Bellifemmine ha saputo pescare nel mercato dei giocatori non formati scegliendo il lungo spagnolo Jon Aramburu, che rende un lusso il poter contare su quell’autentico crack per la categoria rappresentato da Georgi Sirakov, finora quasi immarcabile. Le loro qualità si coniugano perfettamente con la leadership silenziosa del playmaker Andrea Calisi e la duttilità di Marco Formica e Davide Paglia. L’enigma tattico, per gli avversari, è Fabio Stefanini, un’ala muscolare che in B Interregionale è davvero merce rara.

Vincere il campionato non sarà semplice soprattutto in considerazione della formula cervellotica e se si volesse individuare un intervento aggiuntivo da compiere bisognerebbe immaginare l’inserimento di un altro lungo, magari di un pivot di ruolo e stazza per aprirsi alla prospettiva di quintetti ultra-fisici con Aramburu in ala forte e Stefanini in ala piccola. La Virtus Molfetta ha tutto il necessario per giocarsi fino in fondo le sue chances di promozione in B Nazionale: società abituata a tornei di levatura superiore, staff di prim’ordine (non va dimenticato l’ottimo preparatore fisico De Gennaro), squadra di livello con tanti giocatori in grado di reggere la pressione e pubblico sugli spalti in crescita costante.

Domenica 26 novembre, nella gara contro Angri al PalaPoli, i biancazzurri andranno a caccia del decimo successo consecutivo e soprattutto di punti pesantissimi, se si tiene conto che nella seconda fase si accederà con il bottino acquisito nei confronti diretti con le altre formazioni della stessa fascia di classifica (quindi dalla prima alla quarta, dalla quinta all’ottava e dalla nona alla dodicesima). Nessun obiettivo è precluso ad una Virtus Molfetta che sembra poter rivivere i fasti dei bei tempi.

Foto di Donato Volpe