È più vivo che mai, e il fatto che siano in tanti a volerlo rimarcare non può che risultare significativo. Il dialetto, del quale oggi si celebra la Giornata nazionale, ha ancora un valore notevole per le comunità dell’Italia meridionale e Bisceglie non fa eccezione. Lo parlo frequentemente tutte le volte che posso e ne vado fiero, a differenza di qualche buontempone che per motivi dal mio punto di vista poco comprensibili lo ha spesso delegittimato, riuscendo nel contempo a non dimostrare apprezzabile dimestichezza con l’italiano…
Mercoledì 17 gennaio, dalle 18:30, si terrà una belle iniziativa promossa dall’associazione “La Canigghie de Vescègghie“, attiva nella salvaguardia e nella valorizzazione della lingua locale, con il supporto della sezione biscegliese della Pro Loco. L’appuntamento è in programma al Circolo Unione di via Ado Moro, 38, ed è stato anticipato in mattinata dal primo di una serie di incontri che i componenti de “La Canigghie” hanno messo in calendario con docenti ed alunni di alcune classi delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole elementari di Bisceglie. L’evento gode del patrocinio dell’amministrazione comunale.
Perché qualsiasi biscegliese, naturalmente potendo, dovrebbe esserci? La ragione principale risiede nell’orgoglio identitario che dovremmo un po’ tutti riscoprire. Quanto al parterre, il buon Donato De Cillis, presidente del Circolo Unione e perfetto maestro cerimoniere, avrà l’onore di introdurre diversi rappresentanti della tradizione scritta e orale di questa città. Gli interventi istituzionali del sindaco Angarano, del presidente de “La Canigghie” Tommaso Fontana e della Pro Loco Vincenzo De Feudis precederanno la video poesia “La fèmene ià lìuce” che il poeta Demetrio Rigante reciterà in omaggio alla donna.

Gli attori teatrali Franco Carriera, Natale Di Leo e Nicola Losapio declameranno versi dialettali di autori del passato e contemporanei.

Saggi teatrali di dialetto saranno curati dagli attori e componenti della Compagnia Dialettale Biscegliese (Franco Di Bitetto, Uccio Carelli, Franco Carriera, Vincenzo Lopopolo e Pino Tatoli), della Compagnia dei Teatranti (Michele Schiavone ed Elida Musci), dal poeta Gigi De Santis del Don Dialetto di Bari e dal poliedrico attore Carlo Monopoli.

Alcuni alunni delle classi VE e VF del primo circolo didattico “De Amicis” interpreteranno “I nonni, la nostra ricchezza”, scenetta composta dall’insegnante Grazia Amoruso.

Interverranno il giornalista e scrittore Luca De Ceglia, il soprano Ester Facchini ed al pianoforte il maestro Angelarosa Graziani per i versi de “La tèrra mèie” di Demetrio Rigante.

Sì, ci sarò anch’io per una breve conversazione con il vicepresidente de “La Canigghie” Nicola Gallo, curatore del calendario dialettale 2024, ma posso garantire che al netto della piccola sorpresa preparata e dell’evidenza della mia intrusione in un contesto al quale sembrerei oggettivamente estraneo, sono convinto dell’esigenza di aprire anche il dialetto a modalità di narrazione e ambienti differenti, testimoniando come sia possibile raccontare la Bisceglie di oggi, nella sua realtà complessa, anche attraverso l’utilizzo del dialetto e la sua diffusione ai “nuovi biscegliesi”.

Nel corso della serata alcune copie del Calannèire 2024 , lo splendido calendario realizzato da “La Canigghie”, saranno a disposizione per una raccolta fondi a favore dei ragazzi ospitati nella casa di Villa Giulia di Bisceglie. Esserci è importante, per il nostro amato vernacolo e per le radici delle quali ogni biscegliese non può che andare orgoglioso.