I percorsi della mia ricerca musicale sono sempre stati stranissimi e chi mi conosce bene può sicuramente testimoniarlo. Adoro spulciare fra i ricordi, riscoprire sensazioni provate nel passato, ritrovare in questo modo quei momenti spesso gioiosi vissuti da giovanissimo, addirittura da bambino. Una vera e propria caccia alle “canzoni nascoste”, riprendendo il titolo di un bellissimo album di Toto Cutugno del 1997. Nelle ultime settimane mi è capitato di spiegare ad alcuni amici come le assonanze melodiche, a mio modesto parere, possano condizionare il gusto di un medio fruitore di musica. Questo è sicuramente il mio caso: ramazzottiano convinto, di quel filone autoriale ho imparato a riconoscere praticamente qualsiasi pezzo. I primi lavori di Eros sono stati scritti e prodotti da Piero Cassano, leader dei Matia Bazar, con i testi quasi tutti curati da Adelio Cogliati, paroliere milanese purtroppo scomparso nel 2018. Alcuni dei più grandi successi della musica italiana fra gli anni ’80 e ’90 portano la sua firma. La curiosissima vicenda alla base di questa “carezza” prende spunto da una composizione del duo Cogliati-Cassano: “Chi voglio sei tu”, pezzo con il quale i Ricchi e poveri (già da tempo rimasti in tre) hanno partecipato al Festival di Sanremo del 1989. Il sound, per me, è inconfondibile…
E fin qui, nulla di eccezionale: una canzone molto orecchiabile, non impegnata, cucita su misura delle splendide voci di Angela Brambati e Angelo Sotgiu, che peraltro rivedremo a Sanremo 2024. Guardo i commenti e leggo: «Questo brano è stato scartato da Ramazzotti». Probabile, se consideriamo la genesi e il periodo, anche se non è del tutto azzardato immaginare che Cogliati e Cassano l’abbiano strutturata volutamente per due voci senza neppure proporla a un Eros lanciatissimo al quale, inoltre, avevano affidato nel 1987 “La luce buona delle stelle” per un memorabile duetto con Patsy Kensit degli Eight wonder. La cifra stilistica, piuttosto, richiama “E non si finisce mai”, sempre del 1987, portata a Sanremo da Dori Ghezzi: un brano veramente da riscoprire e apprezzare.
Da non crederci. Halldórsson ha 72 anni, ha rappresentato l’Islanda all’Eurovision Song Contest nel 1995 e la Svala con cui lo vedete duettare in queste esecuzioni del brano è… sua figlia, che all’Esc ha partecipato nel 2017.
E niente, forse era destino che scoprissi tutto questo la sera del 29 gennaio, qualche ora dopo aver (finalmente!) disfatto l’albero di Natale…