Duro scambio a distanza tra le società di Faenza e Roseto a margine del match valido per la trentaduesima giornata del campionato di basket di Serie B Nazionale Old Wild West, che si è concluso con il successo della squadra romagnola per 76-56.

Il club faentino è intervenuto con una nota per stigmatizzare alcuni comportamenti tenuti dai sostenitori abruzzesi: «La società Raggisolaris condanna fermamente quanto avvenuto domenica durante la partita tra Blacks e Roseto, episodi che hanno rovinato una bella giornata all’insegna dello sport.

I valori che negli anni sono sempre stati portati avanti dalla dirigenza e da tutti i suoi tesserati non c’entrano nulla con quanto è accaduto nel finale di gara, quando la curva ospite ha fatto scoppiare un petardo che ha provocato un enorme boato all’interno del palasport, facendo impaurire i tanti bambini presenti e le loro famiglie, a cui è seguito il lancio in campo di una bottiglia, di accendini e di monete. Inoltre i “tifosi” di Roseto hanno distrutto vetri e cartelloni pubblicitari. Anche i giocatori si sono spaventati, tanto che gli arbitri hanno sospeso la gara per qualche minuto.

È inammissibile che un simile gesto sia avvenuto in un ambiente in cui le persone vengono per divertirsi e per vivere un momento di gioia e di divertimento e ci auguriamo che simili deprecabili episodi non si ripetano più. Auspichiamo che gli organi di giustizia prendano tutti i provvedimenti disciplinari del caso».



Replica a stretto giro: «La Pallacanestro Roseto intende rispettosamente offrire il proprio punto di vista sulla questione, unendosi alla condanna di azioni antisportive.
Azioni come il mancato rispetto del principio di reciprocità, visto che a Roseto nella gara di andata gli ospiti da Faenza sono stati accolti al prezzo di 10 euro per adulti ed ingresso gratuito per i bambini, mentre i Rosetani hanno dovuto corrispondere un prezzo del biglietto quasi doppio, oltre ai bambini paganti già dal sesto anno di età.
A Roseto l’ex Andrea Pastore è stato premiato con una targa in un clima di serenità, mentre a Faenza i nostri atleti Mantzaris e Petracca sono stati accolti con gomitate in pieno volto già dai primi minuti di “gioco”.

Roseto investe lautamente nella sicurezza del proprio impianto di gioco, compresa la gestione di ingressi e uscite separate del pubblico di casa e di quello ospite, oltre ai meticolosi controlli di sicurezza in ingresso: domenica a Faenza nessuno di questi aspetti è parso all’altezza di una presunta partita di cartello.

La Pallacanestro Roseto plaude alla cordialità del personale di servizio presente al Pala Cattani, ma non può fare a meno di sottolinearne l’esiguità, oltre ai pochi addetti all’ordine pubblico.

Sapendo che Faenza giustamente ambisce, visti gli sforzi fatti e gli investimenti perfezionati nella costruzione della squadra, a un palcoscenico superiore non possiamo che auspicare un miglioramento della accoglienza e della logistica.

Circa il danneggiamento di vetri e tabelloni pubblicitari, avendo la dirigenza rosetana seguito la partita all’interno dell’impianto, crediamo sia giusto, per amor di verità, dire che quelle infrastrutture si presentavano già bucate, pericolosamente scheggiate e malmesse prima dell’inizio dell’incontro. Erano già in quello stato molti cartelloni ben al di fuori della sezione riservata al tifo ospite. La Pallacanestro Roseto si permette perciò, avendo rimosso da tempo cartelloni del genere dal proprio palasport, di consigliare alla società faentina la sostituzione degli stessi con materiale più adatto o la loro totale rimozione.

Quanto ai valori sportivi, che di certo Faenza e Roseto condividono, ci preme sottolineare nuovamente ed amaramente le gomitate in pieno volto assestate con malizia e sistematicità ai nostri giocatori sin dai primi minuti della partita, che nulla avevano di sportivo.
Come deprecabile e fuori luogo è parsa l’esultanza provocatoria ed irriguardosa del giocatore comunitario del Faenza (dopo il canestro del 12-10 e pochi istanti dopo la gomitata rifilata al nostro giocatore Mantzaris) rivolta al pubblico rosetano situato dietro la panchina di Roseto e composto per lo più da famiglie. Nel nostro palasport, quando i giocatori di casa esultano lo fanno a beneficio dei proprio tifosi, senza lanciare inutili provocazioni.
Provocazioni come quelle rivolte al tifo organizzato rosetano da alcuni spettatori e dirigenti della squadra di casa, situati al tavolo dietro il canestro, che invece di godersi la partita dell’anno hanno passato gran parte del loro tempo a voltarsi verso i nostri tifosi, alternando ironici applausi a gestacci poco commendevoli.

Pertanto, invocare provvedimenti disciplinari da parte della società faentina ci pare congruente come quel giocatore che si rivolge all’arbitro invocando una sanzione da comminare all’avversario, pretendendo di prevaricare così gli organi di giustizia e scambiando il suo punto di vista per verità assoluta.

Lavoriamo tutti insieme per impianti accoglienti e sicuri ed assumiamoci le giuste responsabilità dinnanzi a comportamenti provocatori ed antisportivi sia dentro che fuori dal campo. Aiutiamo lo sport che amiamo ad evolvere!