Il sentore di un clamoroso calo dell’affluenza è l’unico punto sul quale tutti convergono. Le elezioni europee di sabato 8 domenica 9 giugno sembrano interessare poco o nulla agli italiani. Non fanno certo eccezione i biscegliesi, che diserteranno le urne più o meno consapevolmente, se si considera che in molti non sono neppure al corrente dell’appuntamento… Le previsioni di partecipazione al voto si attestano sicuramente al di sotto del già misero 38.12% registrato nel 2019, a sua volta in calo rispetto al 40.9% di dieci anni fa. Venuto meno il traino rappresentato dalle candidature di Sergio Silvestris nelle ultime tre tornate, l’unico candidato biscegliese, in lista con Azione, è Dario Galantino, “tester” del consenso del gruppo che fa capo a Francesco Spina. È molto probabile che solo un avente diritto ogni tre scelga di presentarsi ai seggi.
La campagna elettorale, a livello locale, è inesistente: i pannelli per l’affissione dei manifesti, già ai minimi termini, sono quasi tutti inutilizzati; non si ha notizia di comizi, eventi, men che meno di confronti o dibattiti. L’improvviso guizzo di curiosità è perciò rappresentato dall’iniziativa organizzata per la tarda mattinata di sabato 1° giugno, quando Antonio Decaro, sindaco di Bari ancora in carica, raggiungerà Bisceglie per un incontro con i simpatizzanti in piazza Vittorio Emanuele II in occasione dell’inaugurazione del suo comitato elettorale, che poi è quello storico di Angelantonio Angarano nel centro cittadino e sarà “attivo” per meno di una settimana. Vabbè, ci siamo capiti…
Qualcuno dovrà occuparsi di fare l’elenco dei presenti e (soprattutto) degli assenti: i dem biscegliesi, naturalmente, ci saranno così come i più stretti sostenitori del sindaco. Gli equilibri di una maggioranza nella quale nessuno crede (e vorrei vedere!) alla storiella dei quattro consiglieri e dei due assessori autonomi rispetto alla linea politica di Sergio Silvestris (ora in Fratelli d’Italia) restano precari, mentre Angarano ha chiesto a tutti, comprensibilmente, di mantenere i nervi saldi per temporeggiare ancora. Il capo dell’amministrazione comunale è indicato dai meglio informati tra i pretendenti ad un posto in consiglio regionale nel 2025 e questo spiegherebbe l’impegno profuso in favore di Decaro, che dopo un annetto a Bruxelles diventerà – a meno di cataclismi – presidente della Regione. Ecco perché sarà interessante analizzare anche il comportamento di coloro che puntano, senza mezzi termini, alla poltrona più ambita di Palazzo San Domenico e potrebbero dover accelerare se il sindaco decidesse di interrompere anticipatamente il suo secondo mandato. Qualcosa, in queste giornate all’apparenza noiose e prive di spunti, è destinato ad accadere.