Estate, tempo di pour parler sulla pallacanestro. Uno sport meraviglioso spesso sottoposto ad evitabilissime contorsioni regolamentari. Il più eclatante degli esempi recenti riguarda il format del nuovo campionato di Serie B Nazionale, terzo livello cestistico italiano. L’ipotesi di 42 formazioni partecipanti suddivise in tre gironi, pianificata per il 2024-2025, trova una perfetta applicazione nella logica del sistema e del numero di promozioni verso la A2 e retrocessioni in B Interregionale, rispettivamente 3 e 6. Ma il buon senso, nel basket, nella gran parte dei casi va a farsi benedire e la scelta di concentrare le compagini al via in due gruppi da 21, ufficializzata lo scorso 22 maggio con la pubblicazione della Doa (le disposizioni organizzative annuali), ha incontrato scarse opposizioni.
La riduzione degli organici, quasi certa a causa del combinato disposto fra rinunce e situazioni finanziarie irrisolvibili, dovrebbe portare la B Nazionale sotto la quota delle 40 squadre. A quel punto, specie se il contingente dovesse ridursi a 39, la mancata suddivisione in tre raggruppamenti apparirebbe ancora più incomprensibile.

La formula di buon senso che naturalmente non sarà adottata consentirebbe, con tre gironi da 13, di promuovere una società da ciascun tabellone playoff aperto alle prime otto classificate, prevedendo la retrocessione delle tredicesime al termine della stagione regolare ed un’altra retrocessione per raggruppamento dai playout aperti ai team fra 9° e 12° posto. Le appena 24 partite della prima fase potrebbero essere agevolmente portate sulla soglia di “garanzia” di 30 da una breve fase a orologio di altri sei turni sempre all’interno dei gironi (tre gare interne con chi segue, tre gare esterne con chi precede in classifica), con somma dei punti ottenuti. Un format che ridurrebbe al minimo gli incontri privi di significato per la classifica e taglierebbe di netto i mai digeriti turni infrasettimanali. La composizione dei gironi non andrebbe ad incidere più di tanto sui budget di previsione dei club per le trasferte, che al contrario in questo momento condizionano fortemente il mercato delle società del sud, con decine di migliaia di euro in ballo: perché un conto è inserire due viaggi in Sicilia su 12 partite esterne, altro significa farlo su 17, 18 o 19 trasferte totali.

Non andrà così e, non resterà altro che confidare nella cancellazione di qualche infrasettimanale a seguito della riduzione del numero di partecipanti al campionato.