Roberta Rigante

Giusto per sgombrare il campo e prevenire qualche altro commento inutile (e già qui dimostro di essere molto gentile!), è doveroso ricordare che a Roberta Rigante non ho certo risparmiato nulla nei miei pezzi, anzi… Nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di segretario cittadino del Partito Democratico credo sia molto complicato trovare articoli o analisi di altri cronisti e politologi più duri nei suoi confronti di quelli che ho firmato. Non ho partecipato, per esempio, alla sua esaltazione al rango di “vittima” quando, nel 2015, il secondo sport più praticato in Italia dopo il calcio è diventato, per alcune settimane, l’attacco senza tregua a Francesco Spina “reo” di essere passato al Pd usando quella timidezza che gli si riconosce unanimemente (e cioè facendo sottoscrivere quasi 400 tessere on line). Giusto per contestualizzare e mantenere viva la memoria…

Non ho mai votato per Roberta benché abbia apprezzato, in alcune circostanze, le scelte politiche compiute, la coerenza mostrata nel sostegno ragionato ad Angarano e la mia valutazione sul suo operato da assessore sia nel complesso positiva. L’impegno e la dedizione nel ruolo sono indiscutibili.

La lunga premessa è necessaria per soffermare l’attenzione sulla clamorosa piega che l’assegnazione all’assessore Rigante della delega simbolica alla gentilezza ha preso nelle ore successive all’emergere della notizia, pubblicata da alcuni organi d’informazione e peraltro non frutto di comunicati stampa inviati da Palazzo San Domenico. Una semplice “aggiunta” che ha provocato commenti fuori luogo e considerazioni insulse. Benaltrismo un tanto al chilo della serie «Con tutti i problemi che abbiamo», contestazioni a priori partendo dal presupposto che siccome qualche dipendente comunale è antipatico e risponde male agli utenti non sarebbe il caso di promuovere la gentilezza, e quindi va bene continuare a mandarsi a quel paese…

Un campionario di commenti da strapparsi i capelli, dal quale è possibile estrarre persino insulti e offese alla diretta interessata! L’ennesima prova che, purtroppo, non sono pochi a dimostrare di non aver compreso la delicatezza ed il significato dell’utilizzo dei social. Lascia sempre sbigottiti il rendersi conto che gran parte delle espressioni più forti siano utilizzati da persone un po’ avanti con l’età. Quelli che dovrebbero e vorrebbero «insegnare l’educazione» a tutti.

La politica, del resto, è divenuta una giungla anche a causa del desiderio di prevaricazione diffuso e portato all’eccesso ovunque, specialmente sui media. Interruzioni costanti fra ospiti e urlatori in libertà (con il coinvolgimento talvolta degli stessi presentatori!) sugli schermi televisivi, botta e risposta al vetriolo a furia di comunicati, come se non ci fosse un domani, sui portali web. Un contesto nel quale è proprio la gentilezza il “corpo estraneo”. Non è un caso che si storca il naso, si cerchi di delegittimare l’iniziativa (ma a che pro?), si provi a infilare nel calderone questioni che non c’entrano nulla.

Roberta Rigante è stata costretta ad intervenire con un post nel quale ci mancava poco che chiedesse scusa (!) per essersi messa a disposizione della comunità accettando la delega nella speranza che ne comprendessimo il significato.

No, decisamente no. Non ce lo meritiamo, l’assessorato alla gentilezza. Il fatto che si debba addirittura spiegarne l’utilità al costo di “litigare” conferma quanto sia maledettamente necessario promuovere una cultura del rispetto, a Bisceglie e non solo… Il problema è che non siamo proprio pronti.
Un fraterno abbraccio a Roberta.