Le amare considerazioni apparse sui canali ufficiali del club (a questo link) non possono che sortire tristezza. La Sveva Lucera non sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato di Serie B Interregionale e sospenderà ogni attività. La breve ma intensa storia di una società capace di dare lustro alla comunità lucerina è destinata a concludersi senza vincitori ma con un’intera comunità vinta. L’intricata e irrisolta questione dell’utilizzo del palazzetto ha reso evidente e la malcelata ostilità dell’amministrazione comunale (meglio: di alcune persone che ne fanno parte) nei confronti della dirigenza. Una vicenda avvilente sotto ogni punto di vista, che definisce innanzitutto la catastrofica sconfitta per l’immagine di Lucera, città nella quale si percepisce, finanche da lontano, l’impossibilità di fare sport a determinati livelli. Questo, al netto di qualsiasi scusante, spiegazione o chiarimento, è quanto emerge e di questo dovrebbero fare ammenda in molti.
Stabilire eventuali “colpe” e “responsabilità” – non ce ne vogliano gli amministratori locali e i dirigenti della società – al momento appare inutile se si guarda alla sostanza: la provincia di Foggia aveva una squadra in B Interregionale e l’ha persa. Il segnale trasmesso a tutto il territorio di Capitanata è dei peggiori, perché la storia di un presidente che getta la spugna a causa di un evitabilissimo braccio di ferro istituzionale, nel contesto delle pazzesche difficoltà di ogni tipo con le quali si fa fronte abitualmente, crea un precedente pericoloso per il bene dello sport. Non può che sfuggire, a decine di chilometri di distanza, quale senso abbia avuto la mancata mediazione fra le parti per cercare in qualche modo di garantire alla Sveva Lucera la prosecuzione dell’attività. Non lo si capisce proprio, al netto delle carte e delle legittime buone ragioni che sicuramente animano i fronti opposti. Come non si comprendono, in tutta onestà, le ingenerose cattiverie scatenate contro il presidente Luca Maglia, ritenuto evidentemente “colpevole” di aver condotto Lucera alla ribalta delle cronache cestistiche a suon di successi, costruendo una realtà di tutto rispetto. Quel rispetto che in tanti, nel panorama della pallacanestro pugliese e non solo, continueranno a manifestargli.
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Basket, l’avvilente vicenda della Sveva Lucera è un pessimo segnale per tutto il territorio
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Basket, la formula di buon senso per la B Nazionale che naturalmente non sarà adottata
Estate, tempo di pour parler sulla pallacanestro. Uno sport meraviglioso spesso sottoposto ad evitabilissime contorsioni regolamentari. Il più eclatante degli esempi recenti riguarda il format del nuovo campionato di Serie B Nazionale, terzo livello cestistico italiano. L’ipotesi di 42 formazioni partecipanti suddivise in tre gironi, pianificata per il 2024-2025, trova una perfetta applicazione nella logica del sistema e del numero di promozioni verso la A2 e retrocessioni in B Interregionale, rispettivamente 3 e 6. Ma il buon senso, nel basket, nella gran parte dei casi va a farsi benedire e la scelta di concentrare le compagini al via in due gruppi da 21, ufficializzata lo scorso 22 maggio con la pubblicazione della Doa (le disposizioni organizzative annuali), ha incontrato scarse opposizioni.
La riduzione degli organici, quasi certa a causa del combinato disposto fra rinunce e situazioni finanziarie irrisolvibili, dovrebbe portare la B Nazionale sotto la quota delle 40 squadre. A quel punto, specie se il contingente dovesse ridursi a 39, la mancata suddivisione in tre raggruppamenti apparirebbe ancora più incomprensibile.
La formula di buon senso che naturalmente non sarà adottata consentirebbe, con tre gironi da 13, di promuovere una società da ciascun tabellone playoff aperto alle prime otto classificate, prevedendo la retrocessione delle tredicesime al termine della stagione regolare ed un’altra retrocessione per raggruppamento dai playout aperti ai team fra 9° e 12° posto. Le appena 24 partite della prima fase potrebbero essere agevolmente portate sulla soglia di “garanzia” di 30 da una breve fase a orologio di altri sei turni sempre all’interno dei gironi (tre gare interne con chi segue, tre gare esterne con chi precede in classifica), con somma dei punti ottenuti. Un format che ridurrebbe al minimo gli incontri privi di significato per la classifica e taglierebbe di netto i mai digeriti turni infrasettimanali. La composizione dei gironi non andrebbe ad incidere più di tanto sui budget di previsione dei club per le trasferte, che al contrario in questo momento condizionano fortemente il mercato delle società del sud, con decine di migliaia di euro in ballo: perché un conto è inserire due viaggi in Sicilia su 12 partite esterne, altro significa farlo su 17, 18 o 19 trasferte totali.
Non andrà così e, non resterà altro che confidare nella cancellazione di qualche infrasettimanale a seguito della riduzione del numero di partecipanti al campionato. -
La Puglia dei canestri chiamata al cambio di passo (e mentalità)
Siamo ai titoli di coda dell’annata 2023-2024. Il quinto ciclo di trasmissioni di “InVito a canestro” si è concluso martedì 28 maggio con la 32esima puntata stagionale (n° 142 in assoluto) e non posso che ribadire la mia gratitudine per i riscontri lusinghieri ottenuti. È già tempo di riflessioni, oltre che di bilanci, per la Puglia dei canestri. Due delle sei compagini ai vertici del movimento (New Basket Brindisi e CJ Taranto) hanno fatto registrare dolorose retrocessioni e a prescindere dalle loro rovinose cadute dobbiamo constatare un complessivo arretramento rispetto agli standard di rendimento e collocazione di ciascuno dei club nel passato recente. Lo dimostrano, purtroppo, le fatiche supplementari alle quali ha dovuto ricorrere Nardò per restare in A2, le aspettative disattese da Ruvo in B Nazionale, le inquietudini vissute da San Severo e la complicatissima annata trascorsa da Bisceglie, pericolosamente sul filo del rasoio. La pattuglia di società nei campionati più alti della filiera scenderà da sei a cinque anche perché le speranze riposte in un salto di categoria da parte della Virtus Molfetta si sono spente sul più bello.
La semplice osservazione dei risultati ottenuti non esaurisce, comunque, i contorni della necessaria analisi di una situazione che potrebbe non essere così precaria.
Che il sistema basket pugliese potesse arrancare sotto il profilo delle disponibilità finanziarie nel medio termine post Covid era legittimo attenderselo. La differenza la farà il modo in cui le singole società e le comunità costruite intorno a loro sapranno reagire nell’arco dei prossimi 4-5 anni, andando oltre le banali considerazioni sui limiti del budget. Fare pallacanestro oggi significa soprattutto, sotto il profilo dirigenziale e tecnico, interpretare al meglio il cambiamento del gioco, la sua inesorabile evoluzione fisica, ricorrendo ad un mercato più oculato ed al tempo stesso profondo. Si giocherà sempre di più e sempre più spesso, con tutto quello che ne consegue, e non soltanto nelle tre categorie più alte della piramide. Occorreranno figure pronte ad un impegno per 24 ore su 24, disponibili, competenti, duttili, operative. In un contesto nel quale far fronte alle “emergenze” e ritrovarsi nelle condizioni di dover compiere scelte complesse nel giro di poche ore sarà la normalità è evidente l’importanza assunta dalle catene decisionali e di comando. I cambiamenti investiranno anche le comunicazione dei club, che diverrà ancora più centrale, e specialmente il rapporto tra le società ed i fans, destinato ad una maggiore proattività. Servirà colmare, per questo, le evidenti lacune strutturali che spesso impediscono qualsiasi strategia di sviluppo marketing. Le istituzioni dovrebbero occuparsi di garantire l’efficientamento degli impianti, soprattutto al loro interno, secondo criteri di fruibilità propri dell’universo imprenditoriale per i quali il tifoso è visto (giustamente) come un consumatore. È disarmante, al giorno d’oggi, imbattersi in palazzetti in cui talvolta non esistono punti ristoro, i servizi igienici sono inservibili, non sono allestiti spazi per il merchandising e addirittura la mancata presenza delle sedute non permette la mappatura dell’impianto e quindi la vendita di biglietti e abbonamenti on line a causa dell’impossibilità di assegnare il posto desiderato. E ancor prima che renderli moderni, i palazzetti, bisognerebbe almeno costruirli…
Resta, di fondo, l’esigenza di un adattamento immediato a quel cambio di passo e di mentalità senza il quale sarà impossibile, nel medio periodo, proseguire con l’attività dalla A alla nuova C interregionale: una trasformazione progressiva verso un senso più professionale di tutte le cose. Chi si ostinerà a non accettarlo, continuando a sottovalutare i radicali cambiamenti in corso o ad affidarsi a improvvisati negli ambiti più delicati, ne verrà prima o poi, inevitabilmente, travolto. -
Tonia Spina è pronta all’ingresso in consiglio regionale: «Massimo impegno e opposizione costruttiva»
La surroga avverrà nel corso della prima riunione utile, una volta esaurite tutte le procedure burocratiche. Il seggio in consiglio regionale spettante a Fratelli d’Italia nella circoscrizione Bat in seguito alle elezioni del settembre 2020 sarà occupato dalla biscegliese Tonia Spina in sostituzione di Francesco Ventola, destinato al Parlamento Europeo. Seconda dei non eletti nella lista, la 66enne coordinatrice cittadina del partito di Giorgia Meloni subentrerà nell’assemblea elettiva pugliese in virtù della contestuale affermazione di Francesco Di Feo, che la precedeva per numeri di consensi ricevuti ma è divenuto sindaco di Trinitapoli. Un “ripescaggio” rocambolesco e per certi versi insperato, a poco più di un anno dalla conclusione della legislatura regionale, per un’esponente politica da sempre nel centrodestra e saldamente legata al ministro Raffaele Fitto: «Sarà un onore per me prendere il posto di un vero amico come Francesco Ventola» ha spiegato Tonia Spina a www.vitotroilo.it.
«Mi collocherò naturalmente all’opposizione di Emiliano, nel rispetto del mandato ricevuto da 2779 elettori nella Bat. Poter rappresentare il territorio della nostra Provincia nel consesso regionale inorgoglisce ed al tempo stesso responsabilizza: per questo mi sono già messa a disposizione di tutti gli interlocutori possibili per prestare ascolto alle loro istanze, a prescindere dai ruoli e dai partiti di appartenenza».
I prossimi giorni saranno utili per avviare i necessari contatti istituzionali: «Il dialogo con i sindaci delle nostre comunità, compreso il neoeletto Di Feo cui faccio i migliori auguri di buon lavoro, sarà fondamentale e continuo: l’interlocuzione con le amministrazioni locali contribuisce a disporre di un quadro aggiornato delle questioni che interessano le comunità locali». I dossier più delicati sul tavolo riguardano la sanità pubblica ed in particolare la realizzazione dei due nuovi ospedali di competenza Asl Bat, ad Andria e al confine tra Bisceglie e Molfetta: «Garantirò il massimo impegno, vigilando sul rispetto delle tempistiche con un atteggiamento costruttivo e propositivo». Tonia Spina sarà la seconda biscegliese a sedere nell’assise di via Gentile, della quale fa già parte Francesco La Notte, coordinatore provinciale Udc. -
Basket, la geografia (provvisoria) del prossimo campionato di Serie B Nazionale
Le vittorie esterne di Avellino e Libertas Livorno sui campi di Herons Montecatini e Pallacanestro Roseto nei confronti decisivi delle due tiratissime finali playoff hanno chiuso la stagione agonistica 2023-2024 del torneo di Serie B Nazionale. L’organico delle 42 formazioni aventi diritto a partecipare al prossimo campionato, però, non è ancora completo perché sono in corso gli spareggi (al meglio delle tre gare) fra le finaliste sconfitte di B Interregionale e perciò una tra Fulgor Fidenza e Cecina si aggiungerà al gruppo; stesso discorso vale per il confronto tra Ragusa e Loreto Pesaro, con gara1 già disputata in Sicilia e vinta dalla compagine iblea.
È possibile, in ogni caso, ipotizzare la suddivisione dei club nei due raggruppamenti previsti dalle Disposizioni organizzative secondo il criterio stabilito di maggiore vicinanza geografica. L’ipotesi di ripartizione dei gironi non può tenere conto, naturalmente, degli eventuali sviluppi di alcune situazioni notoriamente in bilico (su tutte quella di Chieti) e di quanto potrebbe emergere già entro il 15 giugno, limite fissato per i trasferimenti di sede. Non è chiaro quale sarà il destino del titolo di B Nazionale che al momento è comunque nelle disponibilità di Orzinuovi dopo la “fusione” con Treviglio di A2. Sussistono dubbi sulla collocazione delle formazioni siciliane (due o tre che siano), anche se l’ipotesi di spostarle nel girone nord sfruttando la maggiore comodità dei collegamenti aerei comporterebbe una rivisitazione profonda di tutto l’assetto, con il “rischio” del passaggio delle tre venete con il sud. Del resto, se a prevalere nello spareggio promozione dalla categoria inferiore fossero gli emiliani di Fidenza si creerebbe un’ulteriore criticità. Le cinque società toscane, a meno di clamorosi colpi di scena, resteranno nel girone nord. È evidente la natura molto impegnativa di un campionato che, anche se scremato da eventuali defezioni rigorosamente non rimpiazzate, si presume a non meno di 40 squadre con 38 turni di regular season e una selva di infrasettimanali.B NAZIONALE NORD
5 Toscana
Chiusi
Pielle Livorno
Piombino
Pallacanestro Montecatini
Herons Montecatini
10 Lombardia
Titolo Orzinuovi (?)
Piacenza
Brianza Basket
Crema
Fiorenzuola
Legnano
Lumezzane
Desio
Saronno
Bergamo
2 Piemonte
Casale Monferrato
Omegna
3 Veneto
Mestre
San Vendemiano
Vicenza
21esima squadra: vincente spareggio Cecina/FidenzaB NAZIONALE SUD
5 Emilia-Romagna
Virtus Imola
Faenza
Andrea Costa Imola
Ravenna
Ozzano-Ferrara
2 Marche
Fabriano
Jesi
5 Lazio
Latina
Luiss Roma
Cassino
Npc Rieti
Virtus Roma
2 Abruzzo
Roseto
Chieti (?)
1 Campania
Sant’Antimo3 Puglia
Bisceglie
Ruvo
San Severo2 Sicilia
Agrigento
Orlandina
21esima squadra: vincente spareggio Loreto Pesaro-Ragusa -
Europee, Decaro sabato a Bisceglie. Occhi puntati su chi (non) ci sarà
Il sentore di un clamoroso calo dell’affluenza è l’unico punto sul quale tutti convergono. Le elezioni europee di sabato 8 domenica 9 giugno sembrano interessare poco o nulla agli italiani. Non fanno certo eccezione i biscegliesi, che diserteranno le urne più o meno consapevolmente, se si considera che in molti non sono neppure al corrente dell’appuntamento… Le previsioni di partecipazione al voto si attestano sicuramente al di sotto del già misero 38.12% registrato nel 2019, a sua volta in calo rispetto al 40.9% di dieci anni fa. Venuto meno il traino rappresentato dalle candidature di Sergio Silvestris nelle ultime tre tornate, l’unico candidato biscegliese, in lista con Azione, è Dario Galantino, “tester” del consenso del gruppo che fa capo a Francesco Spina. È molto probabile che solo un avente diritto ogni tre scelga di presentarsi ai seggi.
La campagna elettorale, a livello locale, è inesistente: i pannelli per l’affissione dei manifesti, già ai minimi termini, sono quasi tutti inutilizzati; non si ha notizia di comizi, eventi, men che meno di confronti o dibattiti. L’improvviso guizzo di curiosità è perciò rappresentato dall’iniziativa organizzata per la tarda mattinata di sabato 1° giugno, quando Antonio Decaro, sindaco di Bari ancora in carica, raggiungerà Bisceglie per un incontro con i simpatizzanti in piazza Vittorio Emanuele II in occasione dell’inaugurazione del suo comitato elettorale, che poi è quello storico di Angelantonio Angarano nel centro cittadino e sarà “attivo” per meno di una settimana. Vabbè, ci siamo capiti…
Qualcuno dovrà occuparsi di fare l’elenco dei presenti e (soprattutto) degli assenti: i dem biscegliesi, naturalmente, ci saranno così come i più stretti sostenitori del sindaco. Gli equilibri di una maggioranza nella quale nessuno crede (e vorrei vedere!) alla storiella dei quattro consiglieri e dei due assessori autonomi rispetto alla linea politica di Sergio Silvestris (ora in Fratelli d’Italia) restano precari, mentre Angarano ha chiesto a tutti, comprensibilmente, di mantenere i nervi saldi per temporeggiare ancora. Il capo dell’amministrazione comunale è indicato dai meglio informati tra i pretendenti ad un posto in consiglio regionale nel 2025 e questo spiegherebbe l’impegno profuso in favore di Decaro, che dopo un annetto a Bruxelles diventerà – a meno di cataclismi – presidente della Regione. Ecco perché sarà interessante analizzare anche il comportamento di coloro che puntano, senza mezzi termini, alla poltrona più ambita di Palazzo San Domenico e potrebbero dover accelerare se il sindaco decidesse di interrompere anticipatamente il suo secondo mandato. Qualcosa, in queste giornate all’apparenza noiose e prive di spunti, è destinato ad accadere. -
“Open! Studi aperti”, appuntamenti a Bisceglie e in tutta la Bat
Un evento collettivo (a Bisceglie) e undici singoli caratterizzeranno l’edizione 2024 di “Open! – Studi aperti” nel territorio della sesta provincia pugliese. L’iniziativa del Consiglio nazionale degli architetti, giunta alla sua settima edizione, pone l’architettura protagonista in tutta Italia con i circa 300 eventi sparsi in tutto lo stivale. Venerdì e sabato alcuni degli studi di architettura del territorio apriranno contemporaneamente le loro porte alla cittadinanza con l’obiettivo di far comprendere l’importanza del lavoro di professionisti che con il loro operato incidono profondamente nella vita di cittadini e comunità.
L’Ordine degli architetti della Bat ha raccolto le diverse adesioni degli iscritti in provincia: uno l’evento collettivo che sarà organizzato dalle 18 alle 21 di sabato 1 giugno a Bisceglie in via Papagni 15 grazie agli Archimisti tra esperienze e condivisione. Bisceglie sarà grande protagonista con ben 7 eventi di singoli studi di architettura. Due quelli organizzati ad Andria mentre uno a testa a Trani e Barletta. Tutto il programma completo è visibile sul portale dedicato (link).Gli Archimisti accoglieranno i partecipanti in una serata che sarà una fusione fra un salotto intellettuale ed un happy hour nello studio GL ARCH dell’architetto Gianluca Landriscina in via Luigi Papagni, 15.
Sorseggiando un drink si converserà liberi, destrutturati e senza schemi, con l’obiettivo di trasformare
i luoghi di lavoro in spazi di incontro informale in cui sia possibile conoscersi, dialogare, confrontarsi
e scambiare le proprie opinioni sui più ampi argomenti.
Dai massimi sistemi di architettura ai Ferragnez, dall’urbanistica sostenibile al più bieco pettegolezzo
come nei party tanto cari a Woody Allen. Sarà un modo per affermare come la cultura architettonica
non viva in mondi di idealità estetizzanti, avulsi dal presente storico della società umana in cui opera,
ma affondi le sue radici nella carne viva dell’esistenza e ne assorba complessità e contraddizioni, per
citare Robert Venturi.
Per il Presidente dell’Ordine degli Architetti della Bat Andrea Roselli, «”Open! – Studi aperti” è un momento significativo per alimentare una discussione pubblica su architettura, città e territori. Per accrescere quella nuova domanda di architettura che ha tra i suoi principi quelli della cultura, della qualità, della trasparenza e della legalità. La Bat continua a rispondere presente con tante iniziative ed una buona partecipazione degli studi di architettura. L’invito non può che esser quello di partecipare per comprendere il nostro profondo impegno e ruolo nello sviluppo del futuro di quello che ci circonda». -
Bisceglie scelta per due indagini Istat
L’obiettivo è la profilazione di campioni statistici in grado di fornire informazioni di supporto alla pianificazione di politiche pubbliche rivolte ai cittadini e per il miglioramento della qualità dei servizi offerti. 81 nuclei familiari in tutto sono stati coinvolti, a Bisceglie, nelle indagini condotte dall’Istat, volte ad approfondire la conoscenza delle dinamiche interne alle famiglie oltre che delle attività ricreative e culturali svolte dai cittadini nel loro tempo libero.
La prima indagine, “Famiglie e soggetti sociali”, condotta in 861 comuni italiani, coinvolge un campione di circa 44.000 individui maggiorenni, oltre un terzo dei quali stranieri, provenienti principalmente da Marocco, Albania, Cina, Ucraina e Romania. 48 le famiglie biscegliesi campionate per analizzare rapporti interni, reti di relazioni e sostegno, cura dei figli, transizione all’età adulta, intenzioni riproduttive, la formazione delle unioni, i percorsi lavorativi e la mobilità sociale.
La seconda indagine, “I cittadini e il tempo libero”, condotta in 794 comuni italiani, coinvolge un campione di circa 25.000 famiglie e mira a esplorare le attività ricreative e culturali dei cittadini, tra cui lo sport, la lettura, il cinema, la musica, l’utilizzo delle nuove tecnologie, le attività amatoriali e le relazioni sociali. A Bisceglie, sono state campionate 33 famiglie. Questa indagine vuole comprendere le condizioni di vita quotidiana e analizzare aspetti rilevanti della qualità della vita delle persone. La raccolta dei dati si concluderà entro il 4 agosto, con una finestra (fino al 13 luglio) nella quale i partecipanti potranno compilare autonomamente il questionario web, utilizzando le credenziali ricevute con l’informativa Istat. Dal 24 giugno al 4 agosto, in ogni caso, chi non avrà compilato il questionario online verrà contattato da un rilevatore comunale per un’intervista faccia a faccia. Per l’indagine “Cittadini e tempo libero”, i rilevatori sul campo saranno Mauro Pizzi e Lucrezia Di Bitonto. Per l’indagine “Famiglie e soggetti sociali”, i rilevatori saranno Barbara De Cicco, Patrizia De Cicco e Daniela Baldini.
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Giornata nazionale dello sport, eventi in due piazze di Corato
È tutto pronto a Corato per la Giornata nazionale dello sport 2024, che si inserisce nel cartellone de “La primavera fest” organizzato dal Comune di Corato insieme al Gal “Le città di Castel del Monte” e Slow Murgia.
La giornata, voluta fortemente dall’assessorato allo sport ed organizzata con il patrocinio del Coni, si svolgerà naturalmente domenica 2 giugno.
Le diverse associazioni sportive aderenti si ritroveranno in mattinata, dalle 10 alle 13, fra piazza Cesare Battisti (nella foto) e piazza Vittorio Emanuele II, per mettere in mostra le loro attività davanti ad una platea che si attende numerosa. -
InVito a canestro, la 32ª puntata
32ª e ultima puntata stagionale di “InVito a Canestro”, la trasmissione di Telesveva dedicata al basket di Puglia e Basilicata condotta da Vito Troilo, con la collaborazione di Luca Ferrante e Patrizia Bruno. Ospiti in studio il presidente Fip Puglia Francesco Damiani, per un approfondito bilancio dell’annata cestistica, e Mauro Lot, direttore sportivo della Virtus Molfetta semifinalista di B Interregionale.
Playoff scudetto di Serie A alle semifinali. In A2, mentre Brindisi è attiva sul mercato, Nardò prepara lo sprint finale per conquistare la salvezza.
L’attesissima gara5 di mercoledì sarà decisiva per Ruvo, sul 2-2 nella serie di semifinale con la Herons Montecatini. I biancazzurri vogliono strappare l’accesso alla finalissima per il salto in A2. Voci sempre più insistenti sul fronte del mercato dei diritti sportivi per la B Nazionale (ma nulla di concreto, al momento) mentre San Severo modifica l’assetto societario.
La Virtus Molfetta è uscita di scena a testa altissima dai playoff di B Interregionale. Stagione molto soddisfacente, quella della formazione biancazzurra. Saranno ben 9 le squadre pugliesi ai nastri di partenza del quarto campionato italiano nella prossima stagione. Proveremo a ipotizzare gli scenari per la composizione dei gironi sia di B Interregionale che di Serie C, altro torneo che assumerà una connotazione interregionale.
Conduce: Vito Troilo
In studio: Francesco Damiani (presidente Fip Puglia), Mauro Lot (ds Virtus Molfetta)