Inutile girarci intorno: l’esito inatteso e sconcertante della serata delle cover ha reso chiaro a tutti che il 23enne Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, conquisterà la vittoria nella 74esima edizione del Festival della canzone italiana. Sarò breve e (spero) efficace nell’illustrare le ragioni e i meccanismi che combinano in suo favore e ho scoperto (colpevolmente) solo nelle ultime ore.
Il regolamento di Sanremo 2024, oltre ad essere stato modificato nei termini di partecipazione per consentire l’accesso di un brano spudoratamente in dialetto e non in lingua italiana, ha subìto modifiche pesantissime e condizionanti nel sistema di voto: per farla breve, in ogni passaggio cruciale delle singole serate e anche nel conteggio della “finalissima”, si darà un peso quasi identico a tre “giurie”. Sabato il televoto inciderà sempre per il 34%, il voto della sala stampa (cioè dei giornalisti accreditati che scrivono sempre di musica e seguono il Festival professionalmente) per il 33% mentre il peso del restante 33% è stato scelleratamente messo nelle disponibilità dei rappresentanti delle emittenti radiofoniche nazionali e locali. Qualcuno, a questo punto, avrà già capito tutto…
È piuttosto semplice dedurre che qualsiasi artista, potendo confidare sulla certezza della leadership in due delle tre fasce di voto, si aggiudicherebbe il concorso. E se sai di avere una fanbase che ti garantisce il primo posto con il televoto sei già a metà dell’opera…
Ho cercato informazioni più dettagliate e un elenco completo delle circa 200 emittenti radiofoniche individuate dalla Rai attraverso l’incarico affidato ad Antonio Donato Marra, presidente nazionale dei Corecom, ovvero le commissioni regionali che si occupano di controllare l’attività di informazione televisiva e radiofonica sul territorio. «Il coordinatore Marra ha dichiarato che l’obiettivo principale di questa collaborazione è rispondere alla richiesta della Rai fornendo una rappresentazione autentica e fedele dell’Italia, valorizzando le preferenze e i gusti di tutti i cittadini» è quanto riportato in una nota diffusa tempo addietro. Sì, ciao.
In base al regolamento fanno parte della giuria delle radio almeno una radio per regione e una per provincia. Del Molise, per esempio, sono state scelte tre emittenti. È fondamentale considerare che in diverse regioni settentrionali l’istituzione della radio locale è ormai superata, a differenza che da noi al sud, motivo per cui la distribuzione geografica dovrebbe risultare molto sbilanciata.
La radio può esprimere il voto attraverso una piattaforma telematica allestita dall’emittente di Stato. Ora, raccolte queste informazioni, ciascuno di voi può farsi un’idea della situazione e trarre le sue conclusioni… Ecco come funziona la selezione del rappresentante italiano per l’Eurovision Song Contest.
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Ecco perché Geolier vincerà il Festival di Sanremo
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VIDEO / Bisceglie, domato incendio di due auto a pochi passi da un distributore di carburanti
Il pronto intervento di una squadra dei Vigili del fuoco ha consentito di domare le fiamme divampate improvvisamente, intorno alle 10 di venerdì 2 febbraio, nelle vicinanze del civico 100 di via Abate Bruni a Bisceglie.
Due auto hanno preso fuoco, per cause in fase di accertamento, in un punto della città piuttosto critico, su una strada a senso unico e a pochi metri di distanza dal distributore di carburanti Agip. Per fortuna nessuna persona è stata coinvolta nell’incendio, che non ha avuto alcuna ripercussione sul corretto funzionamento dell’impianto. I veicoli, ormai distrutti, sono stati rimossi e la circolazione stradale è ripresa regolarmente. -
L’insospettabile successo natalizio di una canzone dei Ricchi e poveri… in Islanda
I percorsi della mia ricerca musicale sono sempre stati stranissimi e chi mi conosce bene può sicuramente testimoniarlo. Adoro spulciare fra i ricordi, riscoprire sensazioni provate nel passato, ritrovare in questo modo quei momenti spesso gioiosi vissuti da giovanissimo, addirittura da bambino. Una vera e propria caccia alle “canzoni nascoste”, riprendendo il titolo di un bellissimo album di Toto Cutugno del 1997. Nelle ultime settimane mi è capitato di spiegare ad alcuni amici come le assonanze melodiche, a mio modesto parere, possano condizionare il gusto di un medio fruitore di musica. Questo è sicuramente il mio caso: ramazzottiano convinto, di quel filone autoriale ho imparato a riconoscere praticamente qualsiasi pezzo. I primi lavori di Eros sono stati scritti e prodotti da Piero Cassano, leader dei Matia Bazar, con i testi quasi tutti curati da Adelio Cogliati, paroliere milanese purtroppo scomparso nel 2018. Alcuni dei più grandi successi della musica italiana fra gli anni ’80 e ’90 portano la sua firma.
La curiosissima vicenda alla base di questa “carezza” prende spunto da una composizione del duo Cogliati-Cassano: “Chi voglio sei tu”, pezzo con il quale i Ricchi e poveri (già da tempo rimasti in tre) hanno partecipato al Festival di Sanremo del 1989. Il sound, per me, è inconfondibile…E fin qui, nulla di eccezionale: una canzone molto orecchiabile, non impegnata, cucita su misura delle splendide voci di Angela Brambati e Angelo Sotgiu, che peraltro rivedremo a Sanremo 2024. Guardo i commenti e leggo: «Questo brano è stato scartato da Ramazzotti». Probabile, se consideriamo la genesi e il periodo, anche se non è del tutto azzardato immaginare che Cogliati e Cassano l’abbiano strutturata volutamente per due voci senza neppure proporla a un Eros lanciatissimo al quale, inoltre, avevano affidato nel 1987 “La luce buona delle stelle” per un memorabile duetto con Patsy Kensit degli Eight wonder. La cifra stilistica, piuttosto, richiama “E non si finisce mai”, sempre del 1987, portata a Sanremo da Dori Ghezzi: un brano veramente da riscoprire e apprezzare.
Da non crederci. Halldórsson ha 72 anni, ha rappresentato l’Islanda all’Eurovision Song Contest nel 1995 e la Svala con cui lo vedete duettare in queste esecuzioni del brano è… sua figlia, che all’Esc ha partecipato nel 2017.E niente, forse era destino che scoprissi tutto questo la sera del 29 gennaio, qualche ora dopo aver (finalmente!) disfatto l’albero di Natale…
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Basket, mercoledì da fiato sospeso in Serie B Nazionale
L’ultimo zero rimasto è quello relativo alle sconfitte interne di San Vendemiano. Il 19esimo turno del terzo campionato italiano di basket ha lasciato la compagine veneta unica imbattuta fra le mura amiche su 36 formazioni. La B Nazionale continua a rivelarsi un torneo affascinante, indecifrabile sotto diversi punti di vista e a rendere tutto ancora più stuzzicante è un calendario intenso: il turno infrasettimanale di mercoledì 24 gennaio sarà vissuto con il fiato sospeso per l’altissima posta in palio in diversi incontri e la consapevolezza che recuperare le energie in vista delle gare del weekend successivo, specie per le formazioni che viaggiano o viaggeranno lontano, è terribilmente complicato. Un’inaudita incidenza di infortuni è la prova più concreta delle difficoltà fisiche con le quali i protagonisti sul campo hanno dovuto fare i conti e mai come in quest’annata poter fare affidamento su roster lunghi potrà risultare decisivo. Ulteriori turni infrasettimanali sono previsti il 14-15 febbraio e il 27-28 marzo.
Le vicende del girone A non sono certo meno avvincenti di quelle del raggruppamento B, che seguo con maggiore profondità per evidenti motivi. La griglia playoff, peraltro, prevede l’incrocio e vale la pena concentrare alcune riflessioni sulla situazione “a ovest”. La capolista Herons Montecatini riceverà la visita di una Virtus Arechi Salerno segnata dalla batosta interna nel confronto diretto con Caserta che ha portato anche all’esonero del tecnico argentino German Sciutto. Il proprietario Nello Renzullo ha deciso di promuovere il giovane vice Nicola Amato alla guida della squadra. Salerno è penultima con 7 punti (alle cinque vittorie bisogna sottrare il -3 per irregolarità amministrative) e il margine da recuperare rispetto alla sedicesima posizione è consistente. Quel terzultimo posto è occupato dalla Npc Rieti di coach Ciccio Ponticiello, di scena sul parquet di Omegna senza Terence Roderick: il bomber statunitense si è fratturato la testa del perone della gamba sinistra e dovrà restare fermo almeno per tre settimane. Una tegola. Sfida dal peso specifico immenso è quella fra Caserta e Cassino: il club bianconero ha salutato Nicola Mei, che dopo essere stato vicino a firmare con Monopoli in B interregionale scenderà di categoria ma al Power Basket Salerno. Fanalino di coda del raggruppamento, la Juve Caserta ha cancellato lo 0 dalla casella dei blitz esterni grazie al colpo nello scontro diretto proprio con la Virtus Salerno ma ha un bisogno notevole di un briciolo di continuità per provare a raddrizzare una stagione nella quale, finora, è girato tutto storto. La classifica precaria della DelFes Avellino, in piena zona playout, consegna crudelmente alla realtà dei fatti le criticità delle società delle regioni meridionali. L’unica eccezione, a ovest, è Sant’Antimo, in gran forma: dal successo interno sulla capolista dello scorso 6 dicembre il buon momento è certificato con 6 vittorie su 7 (stop solo a Desio), cinque delle quali in fila. La striscia è ancora aperta e mercoledì sera potrebbe prolungarsi in caso di affermazione proprio ad Avellino. Quanto alle due livornesi, dirette inseguitrici della battistrada, la Pielle riceverà Piacenza mentre la Libertas andrà a Desio. Interessanti anche il derby lombardo Crema-Lissone e la contesa dal sapore playoff fra Piombino e Legnano. Banco di prova intricato per la Pallacanestro Montecatini sulle tavole di una Fiorenzuola in lotta per tirarsi fuori dai bassifondi.
Tutte in campo mercoledì, ad eccezione di Ravenna e Roseto, le squadre del girone B. Se alla capolista Ruvo è chiesto espressamente di non farsi sorprendere da una Vicenza in fiducia nella gara che sancirà il ritorno in panchina di Federico Campanella dopo aver scontato due turni di squalifica, qualche indizio sulla tenuta delle inseguitrici emergerà inevitabilmente: vale per Roseto (insidiosa trasferta sul campo di una Ravenna scottata dall’assurda sconfitta di Bisceglie) la cui dirigenza è in perlustrazione sul mercato per rimpiazzare Poletti; vale per San Vendemiano, che deve provare a sbancare il campo della Virtus Imola; vale anche per una rigenerata Jesi di scena al Taliercio di Mestre e per l’incerottata San Severo che ha bisogno di dare un sussulto sul rettangolo di Ozzano. Il nuovo corso di Chieti sarà messo alla prova da Lumezzane, al momento la prima delle “salve direttamente”, mentre a Padova toccherà cercare di battere l’Andrea Costa Imola per coinvolgerla definitivamente nella bagarre. E se Faenza, che proprio contro Padova ha conosciuto una battuta d’arresto inaspettata quanto sanguinosa, non può permettersi ulteriori passi falsi interni nel corpo a corpo con una Taranto in crisi, non può non suscitare curiosità il debutto di Agostino Origlio sulla panchina dei Lions Bisceglie nell’ostica trasferta contro la Fabriano rigenerata dalla cura Niccolai. -
Giornata nazionale del dialetto, un evento al Circolo Unione di Bisceglie
È più vivo che mai, e il fatto che siano in tanti a volerlo rimarcare non può che risultare significativo. Il dialetto, del quale oggi si celebra la Giornata nazionale, ha ancora un valore notevole per le comunità dell’Italia meridionale e Bisceglie non fa eccezione. Lo parlo frequentemente tutte le volte che posso e ne vado fiero, a differenza di qualche buontempone che per motivi dal mio punto di vista poco comprensibili lo ha spesso delegittimato, riuscendo nel contempo a non dimostrare apprezzabile dimestichezza con l’italiano…
Mercoledì 17 gennaio, dalle 18:30, si terrà una belle iniziativa promossa dall’associazione “La Canigghie de Vescègghie“, attiva nella salvaguardia e nella valorizzazione della lingua locale, con il supporto della sezione biscegliese della Pro Loco. L’appuntamento è in programma al Circolo Unione di via Ado Moro, 38, ed è stato anticipato in mattinata dal primo di una serie di incontri che i componenti de “La Canigghie” hanno messo in calendario con docenti ed alunni di alcune classi delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole elementari di Bisceglie. L’evento gode del patrocinio dell’amministrazione comunale.
Perché qualsiasi biscegliese, naturalmente potendo, dovrebbe esserci? La ragione principale risiede nell’orgoglio identitario che dovremmo un po’ tutti riscoprire. Quanto al parterre, il buon Donato De Cillis, presidente del Circolo Unione e perfetto maestro cerimoniere, avrà l’onore di introdurre diversi rappresentanti della tradizione scritta e orale di questa città. Gli interventi istituzionali del sindaco Angarano, del presidente de “La Canigghie” Tommaso Fontana e della Pro Loco Vincenzo De Feudis precederanno la video poesia “La fèmene ià lìuce” che il poeta Demetrio Rigante reciterà in omaggio alla donna.Gli attori teatrali Franco Carriera, Natale Di Leo e Nicola Losapio declameranno versi dialettali di autori del passato e contemporanei.
Saggi teatrali di dialetto saranno curati dagli attori e componenti della Compagnia Dialettale Biscegliese (Franco Di Bitetto, Uccio Carelli, Franco Carriera, Vincenzo Lopopolo e Pino Tatoli), della Compagnia dei Teatranti (Michele Schiavone ed Elida Musci), dal poeta Gigi De Santis del Don Dialetto di Bari e dal poliedrico attore Carlo Monopoli.
Alcuni alunni delle classi VE e VF del primo circolo didattico “De Amicis” interpreteranno “I nonni, la nostra ricchezza”, scenetta composta dall’insegnante Grazia Amoruso.
Interverranno il giornalista e scrittore Luca De Ceglia, il soprano Ester Facchini ed al pianoforte il maestro Angelarosa Graziani per i versi de “La tèrra mèie” di Demetrio Rigante.
Sì, ci sarò anch’io per una breve conversazione con il vicepresidente de “La Canigghie” Nicola Gallo, curatore del calendario dialettale 2024, ma posso garantire che al netto della piccola sorpresa preparata e dell’evidenza della mia intrusione in un contesto al quale sembrerei oggettivamente estraneo, sono convinto dell’esigenza di aprire anche il dialetto a modalità di narrazione e ambienti differenti, testimoniando come sia possibile raccontare la Bisceglie di oggi, nella sua realtà complessa, anche attraverso l’utilizzo del dialetto e la sua diffusione ai “nuovi biscegliesi”.
Nel corso della serata alcune copie del Calannèire 2024 , lo splendido calendario realizzato da “La Canigghie”, saranno a disposizione per una raccolta fondi a favore dei ragazzi ospitati nella casa di Villa Giulia di Bisceglie. Esserci è importante, per il nostro amato vernacolo e per le radici delle quali ogni biscegliese non può che andare orgoglioso.
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Basket, il punto sulle pugliesi di Serie B. Martedì nuovo appuntamento in tv e sui social con InVito a canestro
Le cifre, nella pallacanestro, non spiegano tutto ma corrono spesso in aiuto: 35 delle 36 formazioni partecipanti al campionato di Serie B Nazionale hanno vinto almeno una partita in trasferta. Il blitz compiuto da Vicenza sul parquet del PalaTricalle di Chieti ha lasciato infatti la sola Juve Caserta ancora senza successi esterni. E mentre nel gruppo A non c’è squadra imbattuta fra le mura amiche, a est resistono ancora San Vendemiano e San Severo, a certificare che ben 34 compagini hanno perso almeno una gara in casa. Il livello e l’intensità degli incontri sono in costante ascesa ma lo stesso, purtroppo, non si può certo registrare in merito alla qualità delle direzioni di gara, sempre più condizionata da un’accresciuta velocità del gioco che richiede l’adozione del triplo arbitraggio anche nel terzo campionato italiano. Per quanto qualche purista sia contrario a questa visione e benché siano comprensibili i timori riguardanti un possibile ulteriore impoverimento delle liste arbitrali di B interregionale e delle categorie inferiori, l’impressione è che ostinarsi nel non riconoscere l’esigenza non aiuti il movimento in alcun modo.
Quanto all’ultimo weekend, nel girone B la congiuntura dei risultati ha giocato a sfavore delle pugliesi in coda: Taranto ha ceduto sul parquet di Ozzano nello scontro diretto, salvando almeno la differenza canestri ma ora è da sola in fondo alla classifica; Bisceglie, nonostante la prestazione di spessore al cospetto della quasi ingiocabile Ruvo e il conforto di uno scenario tecnico radicalmente mutato, che lascia ben sperare, è stata scavalcata sia da Vicenza che da Padova. Il match fra Ruvo e Bisceglie ha consegnato alla stagione parecchie certezze, al netto delle ipocrisie: il valore delle individualità del roster costruito dalla dirigenza ruvese è talmente sopra la media del campionato da lasciare immaginare facilmente quale potenziale verrà espresso quando i vari protagonisti avranno risolto i problemi fisici e sinceramente, a pieno regime, la fuoriserie messa nelle mani di Federico Campanella non potrebbe e non dovrebbe che dare 20 punti a tutti. Le cifre su certi contratti non sono piazzate a casaccio e hanno un significato chiaro, ragione per cui, pur partendo dal presupposto filosofico che preservare la salute degli atleti non valga i soldi dell’ingaggio più alto, ci sta che i più pagati si sentano in dovere di stringere i denti. E ci mancherebbe altro, considerate le differenze salariali che in diversi casi sono clamorose. Ruvo è comunque un cantiere aperto e per certi versi questa situazione oggettivamente complicata sotto il profilo gestionale potrebbe costituire un vantaggio in prospettiva playoff, quando conterà essere all’apice sotto tutti i punti di vista e sicuramente questo non è ancora accaduto per Ghersetti e compagni.
Le considerazioni sulla mia Bisceglie, alla luce dell’ennesima prova positiva, sono semplicemente deducibili: tre partite sono bastate e avanzate per osservare che, con questo assetto dall’inizio della stagione, la situazione dei nerazzurri in graduatoria sarebbe stata ben differente e adesso si discuterebbe di tutt’altro ma occorre dare sostanza a queste rinnovate credenziali con le vittorie. L’apice dev’essere ancora raggiunto, il meglio deve ancora venire.
Delicato è il momento di Taranto, alle prese con una preoccupante involuzione. I guai fisici ancora irrisolti di Conte (che ha già saltato 10 partite), la tegola della lunga indisponibilità dello spagnolo Casanova (rientrato proprio a Ozzano), la partenza del pivot Lusvarghi solo parzialmente colmata dal giovanissimo Kovachev hanno spesso privato Mario Cottignoli di sufficienti alternative sui due lati del campo, con il risultato che Thioune è spremuto (oltre 32 minuti di media), Reggiani non gode della libertà delle prime gare e a volte l’ottimo playmaker Valentini sembra predicare nel deserto. Il rientro del capitano potrebbe dare quella duttilità in più di cui i rossoblù hanno un disperato bisogno sotto il profilo tattico per diventare meno prevedibili.
Dagli onori del blitz di Ruvo al forte rammarico per la sconfitta sul parquet della Virtus Imola: qual è il vero volto della Cestistica San Severo? Lo stop rimediato in Emilia ha fin troppe attenuanti e attendersi un rendimento esterno in linea con quello mantenuto finora sulle tavole amiche significherebbe pretendere la perfezione ma al netto di quanto accaduto domenica (con un arbitraggio di certo sfavorevole ai gialloneri già alle prese con infortuni e acciacchi vari) è doveroso evidenziare il soddisfacente percorso compiuto dalla squadra di Luciano Nunzi.
Tornando alla battistrada del girone B, gli scivoloni contemporanei di San Vendemiano (a Padova) e Roseto (in casa contro una Jesi in gran spolvero) hanno consentito il raddoppio del margine di vantaggio sulle più immediate inseguitrici. Un toccasana per i biancazzurri, che hanno recuperato Leggio (benché non al meglio) e rimesso in campo finalmente Deri, in attesa del rientro di Contento.
Per tutto il resto, naturalmente, vi aspetto martedì alle 15:30 sui social (Facebook e Youtube) di Telesveva con una nuova puntata di InVito a canestro, che andrà in onda in televisione come di consueto alle 20:30 sul canale 18 per Puglia e Basilicata.
Nella foto di copertina (Scattomatto di Niccolò Testino) Cepic dei Lions Bisceglie fronteggia Galmarini della Pallacanestro Ruvo -
Basket Serie B, i Lions Bisceglie tengono testa alla capolista Ruvo ma cedono nel finale
Una squadra in netta crescita e con clamorose potenzialità ancora inespresse, in grado di giocare senza alcun timore sul parquet della capolista, sfoderando una partita di alto spessore caratteriale, notevole intensità agonistica e confortante lucidità. Queste le credenziali che i Lions Bisceglie, pur sconfitti al termine del confronto quasi impossibile con la corazzata Ruvo, hanno guadagnato sul campo e che rafforzano le certezze di un gruppo determinato a risalire la corrente. Nel contesto soddisfacente di un team in grande ripresa, seguito con affetto e calore da un numero massiccio di sostenitori sugli spalti nella vicina trasferta ruvese, stona dover registrare qualche chiamata arbitrale eccessivamente ingenerosa nei riguardi dei nerazzurri.
Coach Fabbri ha dovuto fare a meno di Maralossou, in panchina ma febbricitante, riducendo le rotazioni ma l’energia con cui i Lions sono entrati nella contesa ha fatto presto comprendere l’entità dei progressi già compiuti con il lavoro quotidiano: Rodriguez in gran spolvero con tre canestri e 2-13 in apertura. I padroni di casa, privi del tecnico Campanella (causa squalifica) e senza l’ex Contento ma con il lungodegente Deri e Leggio al rientro, sono riusciti a ricucire sul 12-15 ma ancora una volta Rodriguez e Chiti, dalla lunga distanza, hanno riportato i nerazzurri sul +7. L’apporto di Edoardo Fontana (debutto eccellente) ha consentito a Bisceglie di variare assetti e soluzioni, in una cornice nella quale Soma Abati Tourè si è messo in evidenza a rimbalzo e in difesa con enorme grinta. Una tripla di Chessari ha sancito il nuovo +7 a metà seconda frazione (25-32). Il capitano Dip, dalla lunetta, ha firmato il 2/2 che ha confermato il vantaggio nerazzurro all’intervallo lungo mentre Cepic, sempre a cronometro fermo, ha siglato il +5 e quando Ruvo, in un impeto d’orgoglio, ha trovato il primo sorpasso dell’intera gara dopo ben 23 minuti passati sotto nel punteggio, le folate di Rodriguez, Chiti e Touré sono valse il 46-51. Reazione perentoria della battistrada e 10-0 ma Milos Divac (buono il suo apporto all’esordio), Rodriguez e Chiti hanno immediatamente riavvicinato i Lions sul 59-57. Un contatto molto dubbio ai danni del play argentino è stato punito in tecnico per simulazione a suo danno e Ruvo ha potuto riprendere l’inerzia della sfida in apertura di quarta frazione, cogliendo l’opportunità per issarsi sul +10. Fontana (tripla) e Rodriguez hanno dimezzato il gap (69-64) senza però andare oltre, frenando la rincorsa. Meritati, al termine, gli applausi del muro di tifosi biscegliesi che ha incitato i ragazzi di coach Fabbri per l’intera durata della sfida. Le importanti consapevolezze acquisite nel faccia a faccia a viso aperto contro avversari sulla carta fuori portata condurranno i Lions in un girone di ritorno da vivere senza respiro per conquistare tutti insieme l’obiettivo della salvezza. La strada è quella giusta.
RUVO-LIONS BISCEGLIE 83-72
Ruvo: Traini 15, Jackson 16, Toniato 16, Eliantonio 2, Galmarini 6, Leggio 15, Ghersetti 8, Deri 3, Diomede 2. N.e.: Contento. All.: Ambrico.
Lions Bisceglie: Rodriguez Suppi 25, Chiti 12, Abati Tourè 10, Cepic 7, Dip 4, Fontana 9, Chessari 3, Divac 2. N.e.: Maralossou, Turin, Lanotte. All.: Fabbri.
Arbitri: Di Luzio di Cernusco sul naviglio (Milano) e Spinelli di Cantù.
Parziali: 16-23; 37-41; 59-55.
Note: nessun uscito per cinque falli. Tiri da due: Ruvo 20/32, Bisceglie 18/36. Tiri da tre: Ruvo 11/29, Bisceglie 8/22. Tiri liberi: Ruvo 10/11, Bisceglie 12/16. Rimbalzi: Ruvo 33, Bisceglie 33. Assist: Ruvo 10, Bisceglie 12.
Foto: Niccolò Testino
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B2, la capolista Star Volley Bisceglie vince ancora
Undicesimo successo stagionale e primato in classifica consolidato. La Star Volley Bisceglie, capolista del gruppo I di Serie B2, ha superato con un netto 3-0 il Volare Benevento ultimo in classifica nella sfida di apertura del 2024 al rientro in campo dalla lunga sosta natalizia. Spazio, nel sestetto iniziale scelto da coach Simone Giunta, ad alcune atlete meno utilizzate in altre occasioni, dalla palleggiatrice Serena Di Paola alla laterale Francesca Miccoli, con Irene D’Ambrosio al fianco di Tomasi al centro e Martina Curci impiegata nel ruolo di libero. Riposo per Murri e Quarto, out ancora Lapenna per infortunio. Primo set senza storia: dominio nerofucsia e situazione in controllo fin dagli scambi iniziali (8-2, 13-4, 18-6), con il capitano Haliti e Kostadinova a dar manforte alle compagne. La ridotta consistenza delle pur volenterose avversarie ha allentato eccessivamente la tensione fra le padrone di casa, che nel secondo parziale, nonostante il 5-1 in avvio, si sono fatte raggiungere a quota 7 e superare (12-14), pagando la troppa rilassatezza. È bastato, naturalmente, rialzare l’intensità e riportare la concentrazione sui giusti livelli per avere la meglio senza ulteriori intoppi. Terzo set caratterizzato da alcuni evitabili passaggi a vuoto e dalla stanchezza palesata da alcune interpreti: svolta sul 10-16 con il contributo di Mileno e Civardi che hanno subito rimesso le cose a posto capovolgendo rapidamente l’inerzia e chiudendo la pratica fra gli applausi del pubblico. Una prestazione che nel complesso, non potendo costituire in alcun modo un banco di prova tangibile, si è rivelata utile per definire quei dettagli sui quali bisognerà continuare a lavorare per crescere ulteriormente nella quotidianità. Il girone d’andata si concluderà sabato 20 gennaio, con il match sul campo dell’Accademia Benevento penultima in graduatoria, mentre nei due fine settimana successivi, con il campionato fermo, la Star Volley Bisceglie affronterà la prima classificata del girone L (attualmente il team siciliano di Modica) nei quarti di Coppa Italia. Le nerofucsia, in caso di successo pieno sul parquet sannita, si assicurerebbero la certezza di giocare la partita di ritorno al PalaDolmen il 3 febbraio.
STAR VOLLEY BISCEGLIE-VOLARE BENEVENTO 3-0
Star Volley Bisceglie: Di Paola, Haliti 14, Miccoli 10, Kostadinova 12, D’Ambrosio 9, Tomasi 11, Curci (libero), Mileno 2, Civardi 3. N.e.: Murri, Lapenna, Quarto (libero). All.: Giunta.
Volare Benevento: Andreula 13, De Pierro 6, Barletta 5, Marra 4, Bosi 1, Zullo 1, Mazzarelli (libero). N.e.: Camerlengo, Sferruzzi. All.: Feleppa.
Arbitri: Dimartino, Coscia.
Parziali: 25-8; 25-19; 25-20.